«Generazione 1000 EURO» di M. Venier
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“Questa è l’unica epoca in cui i figli stanno peggio dei padri e la nostra risposta qual è ? Mangiare sushi!„
Quattro giovani trentenni cercano di capire come realizzare i loro sogni e le loro passioni in un mondo dove non c’è posto per pensare a queste cose.
Matteo è laureato in matematica, ma per pagare ogni mese l’affitto fa un lavoro che detesta nel reparto marketing e in più spera che il suo contratto sia rinnovato. Francesco amico e coinquilino di Matteo pur di rimanere nel campo della sua grande aspirazione, il cinema, lavora come proiezionista di un vecchio cinema. Angelica laureata in marketing lavora come vicedirettore del reparto di Matteo. Infine c’è Beatrice che è un’insegnate precaria, ma soprattutto nuova coinquilina di Matteo e Francesco.
La passione vincerà sulla ragione?
Il regista del famoso trio comico, Aldo Giovanni e Giacomo, Massimo Venier ha diretto questo film, tratto dall’omonimo libro scritto da Antonio Incorvaia e Alessandro Rimassa che, prima di essere stato pubblicato dalla Rizzoli nel 2006, ha spopolato nel web come “instan book”, arrivando a essere scaricato trentaseimila volte in sei mesi.
La vita di quel nuovo genere di essere umano, il precario, negli ultimi dieci anni circa è stata più volte raccontata dapprima da Mario Ponti in Santa Maradona e poi da Paolo Virzì in Tutta la vita davanti. Massimo Venier sceglie di non narrare solo la precarietà dal punto di vista lavorativo, ma di intrecciarla con quella della vita stessa. Una vita, quella di Matteo che è messa duramente alla prova dalla possibilità di essere uno tra i tantissimi disoccupati italiani e dalla formazione di un scontato triangolo amoroso.
La storia è articolata in maniera coerente e fluida, forse anche grazie all’opportunità di poter usufruire di un ottima sceneggiatura, dando possibilità ai singoli attori di caratterizzare approfonditamente il proprio personaggio.
Tuttavia ho trovato l’interpretazione di Alessandro Tiberi (Matteo) e Carolina Crescentini (Angelica) in alcuni punti impostata e poco spontanea, mentre ho preferito la recitazione allegra e allo stesso tempo impegnata di Valentina Lodovini (Beatrice) e Francesco Mandelli (Francesco), unita alla straordinaria partecipazione di Paolo Villaggio.
A questo punto vi chiederete: perché vedere Generazione mille euro? Io risponderei che vedere questo film dà l’occasione di fermarsi e ascoltare una generazione di giovani che più delle altre chiede di essere ascoltate e capite.
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