«Il mio angolo di paradiso» di Nicole Kassell
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È evidente come i produttori hollywoodiani in quest’ultimo
periodo, rovistando nel calderone dei soggetti più commuoventi, decidano di
appigliarsi a quella che più facilmente dovrebbe far lacrimare e singhiozzare
lo spettatore, cioè storie d’amore che, a prescindere dal lieto fine, vedono i
due protagonisti affrontare la grave malattia di uno dei due partner.
Similmente al film di Edward Zwick, Amori e altri rimedi,
questo film vede la protagonista femminile Marley, interpretata da Kate Hudson,
affetta non dal morbo di parkinson, ma dal cancro, malattia che è presentata
non dalle prime battute.
Infatti, sarà proprio il suo futuro compagno e medico a
informare Marley delle sue gravi condizioni di salute, notizia che comunica ai
suoi amici senza giri di parole, quasi in maniera brutale.
Ad eccezione di
alcuni momenti sarcastici, il film è abbastanza mediocre, banale e spesso
noioso, non solo perché non dice niente di nuovo, ma anche tecnicamente
parlando non siamo di fronte ad un nuovo modo di affrontare questo tema fin
troppo palesemente votato a suscitare lacrime nello spettatore e che invece
avrebbe dovuto dedicare maggiore attenzione alla caratterizzazione dei protagonisti,
la cui identità è quasi del tutto abbozzata e che li fanno allontanare dal
pubblico, rendendo finto sia il personaggio che il film.
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