«Midnight in Paris» di Woody Allen
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Una coppia di fidanzati americani
prossimi alle nozze, Gil (Owen Wilson) e Inez (Rachel McAdams), si
trova a Parigi un po' per vacanza e un po' per lavoro, perché lui è un famoso
scrittore di sceneggiature che vuole cimentarsi nella stesura di un romanzo,
così, decide di farsi ispirare dalla città più magica, incantevole e romantica
d'Europa e del mondo, e che lo porta insieme ad altri ad illudersi che se
avessero avuto una vita diversa, sarebbe stata più felice.
"Il passato non è affatto morto,anzi non è nemmeno passato!" Gil (Owen Wilson)
Woody Allen torna nella sua
adorata Parigi sostenendo che sia influenzato dal suo desiderio di mostrare la
sua Parigi e i sentimenti che prova per la città delle romantiche passeggiate
lungo la Senna.
Il regista aveva debuttato come
sceneggiatore e attore cinematografico proprio con un film ambientato a Parigi,
“Ciao Pussycat”, e racconta che “all’epoca mi sembrava un
salto nel buio, un’avventura troppo grande alla quale non ero preparato. Col senno
del poi, mi dico che sarei potuto rimanere, o almeno avrei potuto prendere un
appartamento e dividermi tra Parigi e New York… Ma non l’ho fatto e me ne pento”.
Queste parole potrebbero essere
dette anche dal protagonista del suo film, Gil che sceglie Parigi come punto di
partenza di un’avventura che non sa se realmente quando far iniziare e
soprattutto non è convinto di lasciarsi andare alla magia che risiede in quella
città che potrebbero far diventare realtà i propri sogni.
Il film ruota proprio intorno
alla parola “sogno” che si mescola alla magia e all’incantevole bellezza delle
strade di Parigi, città in cui uno scrittore poco sicuro delle proprie
potenzialità ha la possibilità di aprire il proprio animo a ciò che più si ama,
si odia e di cui si ha paura.
Cast film e Woody Allen |
È chiaro che il nostro protagonista doveva andare
in questa città per capire quanto c’è da raccontare e come quei desideri
repressi da se stesso e da chi lo circonda debbano poter volare liberi nello
spazio e nel tempo.
Pertanto, guardando il film
sembra quasi di essere per quelle stesse strade e di scoprirne con i
protagonisti la bellezza, le tradizioni, le abitudini, la cultura, gli odori, i
sapori, i suoni che ci appaiono senza tempo, condizione che rende la realtà in
cui si vive reale o tutta un’illusione.
Questa sarà la sfida di Gil, rendere
reali le proprie illusioni in un mondo in cui forse abbiamo bisogno di maggiori
illusioni che “rendono le cose più belle e meno dolorose”.
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